Yoga per principianti
Partiamo da un principio fondamentale: lo yoga è una pratica estremamente spirituale, profonda. Tocca corde molto intime ed è un […]
Sono circa 200 milioni le persone che nel mondo praticano yoga, 2,5 in Italia. La maggior parte delle persone si avvicina a questa disciplina per una questione prettamente fisica, attività motoria che di fatto ha diversi punti in comune con il pilates. Si lavora quindi sull’allungamento e sulla definizione muscolare, oltreché sul potenziamento e di conseguenza si sciolgono le tensioni e si distende la muscolatura. Questa è la natura del primo approccio nella maggior parte dei casi. In realtà poi, attraverso lo yoga e con un’esperienza reale data dalla pratica, si scopre che, una volta che si è sul tappetino, lo yoga non è solamente una pratica legata al corpo ma si amplia e va a comprendere mente e spirito.
Andando ad identificare la ragione prima per cui ha senso praticare yoga, è quindi l’incredibile capacità che la pratica porta a saper controllare le fluttuazioni della mente e a calmare tutte quelle emozioni che non ci permettono di restare centrati. Lo yoga quindi, nonostante negli ultimi anni abbia subito una trasformazione e sia stato sempre più identificato come pratica fisica, nasce in realtà con una fortissima spiritualità. In effetti, che cosa è yoga in fondo? Lo yoga è una vera e propria filosofia di vita nata in India oltre 2000 anni fa. L’obiettivo ultimo di questa disciplina è permetterci di trovare l’equilibrio tra corpo, mente e spirito, in modo che si trovino in perfetta armonia.
La parola yoga infatti – nonostante siano molteplici i significati che gli sono stati attribuiti nel tempo – sta a significare proprio “unione”, andando a sottolineare questo aspetto della pratica che ne è anche il suo significato più profondo. Lo yoga riesce a fare tutto questo riequilibrando l’energia a livello di ogni chakra. I chakra (che sono 7 e si trovano lungo la colonna vertebrale) sono di fatto i centri di energia presenti nel nostro corpo e presiedono alle funzioni organiche, psichiche ed emotive di ciascuno. Come tutte le discipline che si rispettino, lo yoga si compone di regole e pratiche che ne guidano l’esecuzione. Queste stesse pratiche sono evolute nel tempo, seguendo cause ed effetti della società e plasmandosi in parte alla stessa, in modo tale da poter avere un impatto sempre incisivo e positivo sulla natura umana. Sono moltissime infatti le posizioni che hanno meno di 100 anni.
Si narra che la dea Parvati chiese a Shiva “Come possiamo fare per eliminare la sofferenza dal mondo?” e Shiva rispose“Yoga”. Esistono infatti tre tipi di sofferenze al mondo. Una prima sofferenza è legata alle calamità naturali, una seconda sofferenza è legata alle malattie genetiche e una terza sofferenza che affligge tutta l’umanità e che è legata allo stress, la mancanza di controllo delle emozioni e della mente. Si tratta dell’unica sofferenza che è di fatto autogenerata. Praticare yoga aiuta proprio a contrastare questa terza ed ultima sofferenza, insegnandoci a controllare le emozioni e la mente, che sono proprio coloro che generano il nostro stress e vanno poi ad intossicare il nostro corpo e quindi renderci vittime di tantissime malattie e patologie.
Lo yoga è un vero e proprio strumento attraverso cui ritrovare e mantenere l’armonia tra mente e corpo. Lo yoga infatti aiuta e rilassarsi e a ritrovare la calma, migliorando conseguentemente la percezione di sé. Attraveso la pratica, viene stimolato il sistema nervoso e contrastata la stanchezza. Il punto più estremo che si può raggiungere, è la capacità di contrastare veri e propri stati di depressione, aiutando a ridurre le emozioni negative e a superare i momenti di dolore con meno difficoltà. Oltre l’80% di chi lo pratica dichiara una diminuzione dello stress: si sperimenta uno stato di calma e tranquillità, ci si rivolge con uno spirito positivo ai pensieri e ai sentimenti più complessi o spiacevoli e si riesce ad ascoltare nitidamente il proprio corpo e i suoi segnali.
Allargando il discorso in senso molto più ampio, le ragioni valide per cui praticare yoga sono molteplici, vediamone alcune:
Lasciati contagiare dall’energia di Federica, prendi in mano la tua vita e sentiti bene come non mai.
Lo yoga ha la straordinaria caratteristica di poter essere praticato da tutti, senza distinzione di sesso o età. Può essere praticato ovunque e non richiede alcuna preparazione atletica particolare. Non ci sono controindicazioni ma solo benefici nella pratica. È possibile praticare a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi luogo e già praticando 10/15 minuti al giorno, è possibile godere dei benefici della pratica. Data la vastità della materia, è possibile per ciascuno scegliere la pratica, o le pratiche, che più gli si addicono in quel particolare momento della vita. Possono poi modificarsi nel tempo in base all’impulso che si sente e affinché siano sempre tese al miglioramento.
Dal momento che una delle prerogative dello yoga è la capacità di massaggiare e stimolare gli organi interni, è meglio praticare a digiuno, almeno un paio d’ore dopo l’ultimo pasto. In questo modo gli organi sono vuoti o semi vuoti durante la pratica e questo permette di ottenere il massimo dei benefici e far circolare liberamente l’energia, senza impegnare e distrarre il corpo in altre attività, come ad esempio la digestione. Inoltre, il cibo è sostanzialmente fonte di energia per cui, se è la pratica stessa dello yoga a sprigionare l’energia nel nostro corpo, non risulta in alcun modo utile mangiare prima della pratica. Lo yoga può essere praticato individualmente o in gruppo ma, a prescindere dalla pratica che si sceglie, è incredibile come lo yoga predisponga positivamente agli altri. I principi guida nella pratica dello yoga comprendono infatti la consapevolezza verso se stessi e questo influenza naturalmente l’empatia nei confronti degli altri.
Il punto in assoluto più alto dello yoga, riesce ad unire i diversi aspetti della nostra esistenza, apparentemente distanti, e a donare un senso a tutto, attribuendo significato all’esistenza stessa. La conseguenza è sentirsi soddisfatti, appagati, liberi nel creato. Si ha più energia per vivere l’esperienza della vita e maggiore cognizione nel farlo. Grazie al fatto che nella pratica tutta l’attenzione è rivolta all’ascolto del corpo e del respiro, si tende a non avere distrazioni e questo meccanismo permette di acquisire la facoltà chiamata “propriocezione”, vale a dire la capacità di comprendere i messaggi che arrivano dal nostro corpo e dalla nostra mente. Si sa che si è parte di un tutto ma allo stesso tempo si sa (e si desidera) lasciare questo tutto un posto migliore.